Tutta la gioia di Oscar De Pellegrin dopo l'oro olimpico di Londra.
L'arciere di Belluno parte dalla fine per raccontare la sua gioia dopo l'oro olimpico appena conquistato: "In quel momento sul podio, con Mario Scarzella davanti a me, ho rivissuto la mia carriera di 25 anni in 5 minuti. Tanti flash di anni dedicati allo sport. La medaglia è il giusto riconoscimento per tutti gli sforzi che abbiamo fatto, per le sconfitte subite, l’impegno messo in ogni allenamento. Ricevere la medaglia dal presidente Scarzella è stato un onore. Con lui abbiamo vissuto tante belle pagine di sport e di vita."
Sulla linea di tiro era da solo ma in tanti lo hanno sostenuto: "Atmosfera magica, c’era un tifo da stadio, sentivo la vicinanza dei tifosi e dei miei compagni che stavano con me. Loro hanno tifato come una squadra vera, faccio fatica a spiegare quegli attimi. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno creduto in me, allenatori, fitarco, cip. È l’oro di tutti, di una squadra, non solo di Oscar. E’ stato un grande gioco di squadra.
Londra cancella definitivamente la delusione del 2004: "Il quarto posto di Atene è alle spalle, ora sono davvero sereno. Ho fatto tutto quello che potevo. Chiudere così è il massimo"
"Le pressioni c’erano. Ho riscoperto però una mia qualità, quella di saper mettere a fuoco l’obiettivo e fare di tutto per conquistarlo. Essere il portabandiera è stato un grande onore ma non mi bastava. Ho vissuto emozioni forti, allo stadio, alla cerimonia di apertura, ma il mio obiettivo era la gara. Non potevo buttare via 4 anni di lavoro. Mi sentivo di essere forte per vincere e ho messo a fuoco l’obiettivo numero uno."
La dedica del successo è davvero speciale: "Ho sentito la mia famiglia. Loro hanno vissuto come sempre tutto a distanza, ma erano con me nel cuore. La medaglia è per loro e per tutti quei ragazzi che, avendomi visto oggi, si avvicineranno allo sport. Mi auguro che la mia impresa possa stimolare tanti ragazzi che sono chiusi in casa che non hanno avuto ancora la forza di tornare a vivere. Il messaggio è chiaro, lo sport è un mezzo di inclusione sociale, è una forza straordinaria a disposizione di tutti."
Prima di appendere l'arco al chiodo ci sarà ancora l'occasione di salire nuovamente sul tetto del mondo: "Adesso? Sto già pensando alla gara di dopodomani. Abbiamo lavorato bene come squadra e meritiamo di provarci tutti insieme. Voglio subito ritrovare la carica e provare a vincere anche con i miei compagni."