La Corea del Sud domina la gara individuale femminile vincendo oro e argento con Lim e Nam. La francese Barbelin conquista uno storico bronzo. Domani si chiude il programma arcieristico con l'assegnazione delle medaglie maschili. In campo per l'Italia Mauro Nespoli, agli ottavi con il canadese Peters alle 9,56.
Dopo l'oro a squadre maschile e femminile e il titolo olimpico misto di ieri, la Corea del Sud si conferma padrona assoluta nel tiro con l'arco vincendo anche nell'individuale femminile: oro per Lim Sihyeon, che ottiene, da Monaco '72 a oggi, il decimo oro coreano femminile in 14 edizioni. Argento per la compagna di squadra Nam Suhyeon nella finalissima arbitrata dal giudice di gara italiano Martino Miani. Al resto del mondo rimane il bronzo, grazie alla francese Lisa Barbelin, che supera nella finalina la terza coreana in gara, Jeon Hunyoung, facendo letteralmente esplodere l'arena dell'Esplande des Invalides diventando la prima arciera francese sul podio olimpico individuale.
Insomma, se non fosse stato per la beniamina di casa, per la sua grinta, per la sua voglia di regalarsi un sogno, per la sua voglia di non deludere il pubblico francese che l'ha sostenuta dall'inizio alla fine sovrastando anche la moltitudine di tifosi asiatici sugli spalti, la competizione individuale femminile avrebbe avuto un podio interamente sudcoreano come già avvenuto a Seul '88 e Sydney 2000. E invece Lisa Barbelin ha nuovamente ricordato a tutti che i coreani, pur essendo certamente i migliori al mondo in questa disciplina sportiva, sono comunque umani e, messi sotto pressione, anche loro possono sbagliare e, pensate un po', possono anche perdere una finale che vale la medaglia olimpica.
Decisivo per questo scatto d'orgoglio il 10 conclusivo della transalpina all'ultimo tiro: serviva il massimo punteggio per chiudere sul 6-4 la sfida con Jeon Hunyoung e Lisa lo ha colpito guardando il bersaglio a 70 metri con la decisione di chi non può sbagliare, riuscendo in quella che, visti i risultati delle asiatiche fin dalla gara di qualifica, assume i connotati di una vera impresa, arrivata dopo la vittoria agli ottavi sulla brasiliana Caetano (6-2) e ai quarti dopo una insperata rimonta risolta allo spareggio sull'indonesiana Choirunisa 6-5 (10-8). A fare la differenza per conquistare la medaglia è stata probabilmente la voglia di rivalsa dopo la sconfitta subita in semifinale, dove Barbelin non è riuscita a scalfire la sicurezza di Nam, che si è guadagnata la finalissima con un netto 6-0, dopo che aveva avuto la meglio agli ottavi (6-2) sulla rumena Amaistroaie - l'atleta che aveva superato ai 1/16 Chiara Rebagliati - e ai quarti, al termine di un lungo testa a testa, contro la fuoriclasse indiana Deepika Kumari (6-4).
Discorso a parte per la vincitrice del titolo olimpico Lim Sihyeon. Come le compagne, anche lei era al suo esordio alle Olimpiadi, ma fin dalla gara di ranking round è sembrata una spanna al di sopra delle avversarie: dopo aver ottenuto il record del mondo nel ranking round con 694 punti, ha superato in scioltezza i primi due turni eliminatori e questa mattina, dopo aver vinto agli ottavi sulla britannica Havers 7-1, ha dimostrato una forza mentale eccezionale quando è stata messa alle strette, superando con due volée decisive da 29 punti i quarti di finale con la punta di diamante del Messico Alexandra Valencia (6-4), ripetendosi in semifinale con la compagna di squadra Jeon Hunyoung (6-4).
FINALI MASCHILI: MAURO NESPOLI IN GARA DOMANI MATTINA
Domani giornata conclusiva del programma arcieristico con le sfide individuali maschili. L'ultima speranza azzurra di medaglia è Mauro Nespoli che alle 9,56 sfiderà agli ottavi il vicecampione mondiale Peters (Can) e se dovesse passare il turno se la vedrà ai quarti (ore 13,00) contro il vincente del match Lee Wooseok (Cor)-Wang (Chn). Sullo stesso lato del tabellone dell'azzurro ci sono Kim Woojin (Kor), il brasiliano numero uno del mondo D'Almeida, il campione olimpico in carica Mete Gazoz (Tur) e il francese Chirault che ha già battuto gli azzurri nella gara a squadre.
Il programma prevede le semifinali alle 13,52 e alle 14,05, la finale per il bronzo alle 14,33 e la finale per il titolo olimpico alle 14,46.
La competizione verrà seguità in chiaro dalla Rai e sui canali Discovery+ ed Eurosport.
OTTAVI DI FINALE MASCHILI
Domenica 4 agosto
9,30 Chirault (Fra)-Gazoz (Tur)
9,43 Lee Wooseok (Kor)-Wang (Chn)
9,56 Nespoli (Ita)-Peters (Can)
10,09 Kim Woojin (Kor)-D'Almeida (Bra)
10,22 Ellison (Usa)-Tumer (Tur)
10,35 Grande (Mex)-Addis (Fra)
10,48 Unruh (Ger)-Hall (Gbr)
11,01 Arcila (Col)-Kim Je Deok (Cor)
9,30 Chirault (Fra)-Gazoz (Tur)
9,43 Lee Wooseok (Kor)-Wang (Chn)
9,56 Nespoli (Ita)-Peters (Can)
10,09 Kim Woojin (Kor)-D'Almeida (Bra)
10,22 Ellison (Usa)-Tumer (Tur)
10,35 Grande (Mex)-Addis (Fra)
10,48 Unruh (Ger)-Hall (Gbr)
11,01 Arcila (Col)-Kim Je Deok (Cor)
L'arbitro italiano Martino Miani in campo nella finale per l'oro femminile
Nella finale per l'oro olimpico femminile oggi c'è stata anche un po' di Italia. Ad arbitrare il match decisivo nell'arena dell'Esplanade des Invalides è stato infatti designato il giudice di gara internazionale Martino Miani, triestino, classe '84. Un traguardo di grandissimo prestigio che arriva a coronamento di un importante curriculum olimpico: l'esordio ai Giochi Olimpici Giovanili di Singapore 2010 e poi l'edizione di Nanchino 2014. Nel 2021 è stato designato per i Giochi Paralimpici di Tokyo e, nel luglio 2023, al 55° Congresso World Archery di Berlino è stato eletto nella Commissione Giudici di Gara fino ad arrivare ai Giochi Olimpici di Parigi 2024.
Oggi, la grande soddisfazione di arbitrare la finalissima: "Quando me lo hanno comunicato ero tranquillo - ha detto l'arbitro italiano a fine gara -. Da un punto di vista emozionale è stato più forte dare il via alla gara di ranking round perché in pratica ho dato il via alla competizione all'Esplanade des Invalides. Naturalmente una finale è una finale e nella memoria mi rimarrà questo ricordo di essere stato parte di un momento fondamentale della competizione, ma siamo preparati a gestire queste situazioni. Noi arbitri ci isoliamo rispetto a quella che è l'energia del momento, un po' come fanno gli atleti. L'importante è non farsi prendere dal contesto, dal tifo sugli spalti e da ciò che ci circonda. I match individuali sono più facili da gestire rispetto a quelli a squadre, fondamentalmente è importante controllare che gli atleti tirino nei tempi previsti, entro i 20 secondi. Arbitrare questa finale olimpica è stato il coronamento di un percorso iniziato nel 2003, quando sono diventato giudice di gara in Italia, poi il passaggio ad arbitro continentale e arbitro internazionale giovanile nel 2009, che mi ha permesso di andare a Singapore 2010. Nel 2012 sono diventato giudice di gara internazionale, facendo esperienza tra Mondiali e tappe di Coppa del Mondo, fino a raggiungere le Paralimpiadi di Tokyo e adesso si è aggiunta questa grande soddisfazione a Parigi. Domani, per le eliminatorie maschili sarò di nuovo in campo, ma questa volta spero che a stare sulla linea di tiro per una medaglia ci sia Mauro Nespoli...".