A due mesi dal furto i carabinieri di Mareno di Piave-Susegana, hanno ritrovato e restituito l'arco con cui la giovane azzurra ha esordito ai Giochi Paralimpici di Tokyo.
Un'altra storia a lieto fine. Di questi tempi una rarità. Sarà un caso, ma proprio oggi, venerdì 3 dicembre, data nella quale si celebra la giornata della persona con disabilità, i carabinieri di Mareno di Piave – Susegana hanno ritrovato l'arco della campionessa paralimpica Asia Pellizzari che era stato rubati in casa dell'atleta due mesi fa. La giovane azzurra, in forza alla società Arcieri del Castello, questa estate ha fatto il suo esordio ai Giochi Paralimpici di Tokyo nella categoria W1.
L'Italia ripone in lei grandi aspettative, avendo già ottenuto nonostante la giovane età diversi allori internazionali. Tornata dall'esperienza giapponese senza una medaglia ma con un bagaglio stracolmo di esperienza, Asia aveva voluto subito mettere a frutto quanto imparato allo Yumenoshima Park Archery Field allenandosi a testa bassa in vista dei Mondiali paralimpici che si disputeranno a febbraio a Dubai, prima tappa di un percorso che la dovrà portare fino a Parigi 2024.
IL FURTO - Purtroppo però due mesi fa la brutta sorpresa: alcune persone si sono introdotte nel giardino dell'abitazione in cui l'atleta vive con i genitori e i fratelli, sottraendo l’arco del valore di circa 1.600 euro, ma dal valore affettivo inestimabile. D'un tratto Asia si è ritrovata senza il suo attrezzo da gara, un arco compound (più potente, preciso e tecnologico rispetto all'arco olimpico), la faretra, le frecce e lo sgancio necessario per farle volare verso il bersaglio: tutte attrezzature che erano state personalizzate per adattarle alla sua disabilità. Naturalmente si erano sprecati gli appelli via social di Asia, della Federazione e dei tanti appassionati arcieri che chiedevano ai ladri di mettersi restituire il maltolto. Una situazione già vista nel recente passato con degli archi rubati ad atleti sloveni in occasione di una competizione internazionale a Roma nel 2019, oppure l'arco rubato all'Olimpionico Mauro Nespoli nel febbraio 2020. Se per Asia è arrivato l'atteso happy ending, altrettanto fortunatamente era accaduto nei due casi citati: gli archi degli sloveni furono ritrovati dalla polizia di stato vicino Roma, mentre l'arco di Nespoli fu restituito durante una notte probabilmente perché il ladro aveva capito che non sarebbe riuscito né a venderlo, né a utilizzarlo visto per aprirlo serviva la forza di Ulisse.
IL RITROVAMENTO - Questa volta il ringraziamento è dedicato ai carabinieri che sono intervenuti in seguito a una segnalazione di un passante, arrivata nella mattinata odierna: una pattuglia si è recata nei pressi di un edificio in costruzione nel Comune di Mareno di Piave dove, appoggiati a una parete, sono stati rinvenuti l'arco e la faretra trafugati avvistati dal cittadino. Il Comandante della stazione suseganese, Luogotenente Rudi Plazzotta, ha quindi avvertito la mamma di Asia del ritrovamento.
LE LACRIME DI GIOIA - Questo il racconto dell'arciera azzurra: "Stamattina ero al palazzetto dello sport di Mareno di Piave ad allenarmi e lì si sono presentati d'improvviso i carabinieri insieme a mia madre. Avevano già l'arco in mano, volevano farmi una sorpresa. Non credevo ai miei occhi e sono scoppiata in un pianto liberatorio di felicità. Dopo siamo andati in caserma per sbrigare tutte le pratiche burocratiche necessarie per poter riprendere l'arco ufficialmente".
Sul ritrovamento Asia aggiunge: "Devo ringraziare di cuore i carabinieri e chi ha collaborato attraverso la segnalazione. Lo hanno trovato in un cantiere, non troppo lontano da casa. Inutile dire che sono felicissima che sia tornato a casa. Lui, la faretra, il mio sgancio personalizzato e qualche freccia, purtroppo non tutte. Mancano all'appello un paio di occhiali e ho trovato rotti un paio di parti: la diottra e la lamella che dovrò sostituire. Naturalmente è necessaria una nuova messa a punto dopo aver comprato i pezzi di ricambio. Per un arciere l'arco è parte di sè. Questo arco rappresentava tanto per me, dalle prime convocazioni in raduno alle trasferte in maglia azzurra, dalla conquista del pass per Tokyo fino all'esordio ai Giochi Paralimpici. Avevo patito molto per il furto e adesso posso dire che mi preparerò con un po' più di serenità ai prossimi appuntamenti. Lo porterò al prossimo raduno con la Nazionale che è previsto a Padova dal 16 al 19 dicembre e in quella occasione cercherò di finire di sistemarlo per renderlo di nuovo utilizzabile".
Anche il presidente della regione Veneto Luca Zaia ha commentato la notizia: “Oggi la campionessa Asia potrà nuovamente stringere tra le mani l’arco fatto su misura per lei e la faretra, che due mesi fa le erano stati rubati. Un lieto fine per la campionessa, orgoglio veneto, che non si è mai arresa e che oggi potrà tornare ad allenarsi e a lanciare le sue frecce portando i nostri colori nel mondo. Un ringraziamento speciale agli uomini della stazione dei Carabinieri di Susegana per il lavoro svolto con successo”.
Una storia davvero a lieto fine. Manca solo l'ultimo atto: quando Asia con l'arco ritrovato potrà nuovamente colpire il centro del bersaglio.