Allo Yumenoshima Park Archery Field di Tokyo, in presenza del Presidente Pancalli, l'esordiente Enza Petrilli conquista un meraviglioso argento con la campionessa iraniana Nemati che raggiunge il 3° oro consecutivo vincendo allo spareggio la finalissima
Al suo esordio alle Paralimpiadi l'atleta di Taurianova (Rc) Enza Petrilli, classe '90 (ha compiuto gli anni lo scorso 28 agosto) si è giocata la finalissima contro l'iraniana Zahra Nemati che si è conclusa allo spareggio dopo un incredibile recupero dell'azzurra. Allo Yumenoshima Park Archery Field, davanti anche al Presidente del Comitato Italiano Paralimpico Luca Pancalli, il match conclusivo del ricurvo open femminile finisce 6-5 (10-9) e vale il terzo oro consecutivo per Nemati, che conquista un risultato storico, mai raggiunto prima dopo l'oro di Londra 2012 vinto in finale con Elisabetta Mijno e quello di Rio 2016.
Per Enza Petrilli si tratta invece di un successo inimmaginabile se consideriamo che quella di Tokyo era solamente la sua seconda gara internazionale!
Grazie a questa vittoria l'Italia porta a 2 il suo bottino di medaglie, considerando anche il bronzo nel compound open di un'altra esordiente come Maria Andrea Virgilio. Tornando alla finalissima, dopo i primi 3 set Petrilli era sotto 1-5 (21-27, 28-28, 20-25). Poi anche la Nemati ha commesso degli errori che Enza è stata brava a sfruttare vincendo il quarto e quinto parziale 22-21 e 25-23 che sono valsi il 5-5 e lo shoot off. Nell'ultima freccia al 9 della Petrilli la campionessa iraniana piazza una X che nulla toglie al grande successo dell'arciera italiana.
LE DICHIARAZIONI DELL'AZZURRA
"È un argento che brilla più di un oro, assolutamente inaspettato. - ha detto l'azzurra subito dopo la freccia di spareggio - È la mia seconda gara internazionale e per questo me la godo ancora di più". "Una gioia indescrivibile, devo ancora metabolizzare perché è un'emozione troppo forte. - ha detto ai microfoni di Rai Sport - Anche quando ero sotto 5-1, quando la mia avversaria ha commesso degli errori ci ho provato e ci ho creduto fino alla fine. Quando ero alla freccia di spareggio mi sono detta vada come vada, io ho già vinto".
Sulle condizioni ambientali aggiunge: "Il vento oggi non ha dato fastidio, c'era la pioggia che è stata incessante ma alla fine mi ha portato fortuna. Non avrei mai immaginato di venire a Tokyo e arrivare a vincere una medaglia. Sono poco meno di 4 anni che tiro con l'arco, quindi ero arrivata qui senza aspettative". Questa la dedica dell'azzurra: "Dedico la medaglia alla mia famiglia, al mio fidanzato e al mio allenatore, che ci crede più di me...".
A questo punto mirino su Parigi 2024: "Non conosco il francese ma studierò", conclude con uno splendido sorriso di commozione la giovane atleta calabrese.
IL PERCORSO DELLA PETRILLI
Enza Petrilli ha compiuto un percorso davvero da applausi, a partire dalle 72 frecce di ranking round che l'hanno portata al 4° posto con 625 punti. Un risultato inatteso che ha dato convinzione all'azzurra anche nelle fasi eliminatorie. Oggi infatti l'atleta azzurra ha superato gli ottavi di finale battendo Imalia Oktrininda (Aus) 6-0 con i parziali 21-17, 25-24 e 25-23 per poi accedere alla semifinale vincendo ai quarti sulla britannica Hazel Chaisty 6-2 dopo un match molto equilibrato che l'italiana ha risolto aggiudicandosi gli ultimi due set, mettendo insieme i seguenti parziali: 23-23, 26-26, 23-22, 27-26.
Poi, la semifinale da batticuore con la cinese Wu Chunyan si risolve con una vittoria ottenuta allo spareggio 6-5 (9-8). L'asiatica si è portata avanti 0-2 vincendo il primo set 27-26, l'azzurra ha pareggiato vincendo il secondo set 26-25 e si è portata sul 4-2 col terzo parziale (27-26), per poi arrivare al 5-3 con la quarta volée chiusa sul 23-23. Alla Petrilli basterebbe il pareggio nel quinto set per vincere il match, ma la cinese riesce a portare tutto allo shoot off, vincendola volée 26-27. L'azzurra in forza alla ASD Aida però non si è lasciata sfuggire l'opportunità di raggiungere la finalissima, rispondendo con un ottimo 9 all'8 dell'avversaria.
MIJNO SEMIFINALE SFIORATA, MA NON E' FINITA...
Oggi l'Italia è andata vicinissima ad avere due atleta a giocarsi una medaglia. Se Enza Petrilli è stata la sorpresa della giornata, il gruppo azzurro in realtà puntava le sue fiches su Elisabetta Mijno. L'atleta delle Fiamme Azzurre ha infatti battuto agli ottavi con un netto 6-0 Zehra Ozbey Turun (Tur) attraverso i seguenti parziali: 28-20, 27-17, 25-24. E' stata però fermata ai quarti di finale dopo lo spareggio dalla greca Dorothea Poimenidou 6-5 (9-8) al termine di una sfida che l'atleta piemontese era andata a un passo dal vincere. Dopo il 23-23 della prima frazione e il 28-25 in favore dell'avversaria, Elisabetta prima pareggia il conto e poi si porta sul 5-3 vincendo i parziali 27-25 e 28-27. Nel quinto set avrebbe all'ultima freccia la possibilità di vincere la sfida, ma dal suo arco arriva un 8 invece che il 9 e questo permette all'avversaria di vincere la volée 26-25 e di guadagnarsi lo spareggio che poi vincerà segnando un 9 al quale Elisabetta ha risposto con l'8.
Un vero peccato, ma la Paralimpiade di Elisabetta Mijno non è comunque finita. L'azzurra, dopo l'argento individuale a Londra 2012 e il bronzo nel misto con Roberto Airoldi a Rio 2016, può puntare ad un altro podio nel mixed team insieme a Stefano Travisani. Sabato 4 settembre alle 4,40 del mattino i due italiani sfideranno agli ottavi la Mongolia (Demberel, Namjilmaa).
L'Italia sarà in gioco anche domani, venerdì 3 settembre, quando si disputeranno eliminatorie e finali del ricurvo open maschile: Stefano Travisani alle 3,00 del mattino italiane, sfiderà ai 16esimi l'indiano Singh.