Sergio Pagni, Luigi Dragoni e Federico Pagnoni sfiorano l'impresa di salire sul podio mondiale. A vincere la finale per il bronzo è la Danimarca padrona di casa.
Alla presenza del Segretario Generale CONI Roberto Fabbricini, seduto in tribuna autorità con il Presidente FITARCO e Vicepresidente World Archery Mario Scarzella, l’Italia del compound maschile formata da Sergio Pagni, Federico Pagnoni e Luigi Dragoni sfiora il podio mondiale al termine di una finale per il bronzo appassionante in cui gli azzurri si arrendono alla Danimarca (Damsbo, Hansen, Laursen) ma escono dalla partita a testa altissima.
I padroni di casa, sostenuti da un folto pubblico sugli spalti dello stadio allestito davanti al palazzo del parlamento danese, partono spingendo sull’acceleratore: la prima volée li vede vincitori 59-57 con tutti dieci e un nove. Gli azzurri però rispondono subito con altre sei frecce che valgono il recupero di un punto (116-115). Nel terzo set la Danimarca allunga ancora con cinque 10 e un 9 e gli azzurri si trovano di nuovo a tre punti distanza 175-172. L’ultima volée parte nel migliore dei modi per Pagni, Pagnoni e Dragoni che mettono pressione agli avversari con tre 10 ma Damsbo e compagni non tremano pareggiando il conto e facendo salire a otto i 10 di fila in questa finale. Si arriva così agli ultimi tre tiri, l’Italia ci prova ma si deve arrendere ai padroni di casa che chiudono il match con il risultato di 233-231.
[B]LE DICHIARAZIONI DEI PROTAGONISTI[/B]
[B]Sergio Pagni[/B]: "finalmente siamo riusciti a tirare senza troppe difficoltà meteo, quindi abbiamo fatto emergere i nostri valori, la Danimarca ha tirato bene ma noi siamo contenti della nostra prestazione. L'atmosfera era tutta a loro favore, ce lo aspettavamo, ma questo non ci ha spaventato".
[B]Luigi Dragoni[/B]: "è stata una bella finale, loro sono stati bravi a rimanere concentrati fino all'ultimo, peccato poteva anche andare meglio".
[B]Federico Pagnoni[/B]: "peccato non essere riusciti a vincere ma sono d'accordo con i miei compagni: è stata una bella finale, combattuta fino alle ultime frecce".
Il tecnico della Nazionale Compound, [B]Tiziano Xotti[/B]: "abbiamo onorato lo scontro nel migliore dei modi, siamo stati molto vicini. Non abbiamo assolutamente tirato male, non abbiamo fatto grandi errori anche l'8 è stato compensato da un altro 8 degli avversari. Loro sono stati estremamente efficaci".
[B]LA CORSA VERSO LA FINALE[/B]
Per arrivare in finale i tre arcieri azzurri hanno battuto prima la Turchia 230-225, per poi ripetersi contro l’Olanda sconfitta allo shoot off 227-227/30*-30. Lo stop è arrivato in semifinale con la sconfitta 226-224 contro l’Iran. Per la Danimarca stesso percorso con successi su El Salvador 228-222 e India 232-224, poi la sconfitta contro il Canada 231-227.
La finale per l’oro sarà quindi Canada contro Iran.
[B]DOMANI L'ITALIA DELL'ARCO OLIMPICO SI GIOCA IL TITOLO MONDIALE[/B]
Mauro Nespoli, Michele Frangilli e David Pasqualucci domani alle 12,12 scenderanno in campo a Copenaghen per giocarsi il titolo mondiale. La finale, in diretta su Archery Tv, li vedrà opposti ai maestri della Corea del Sud (Bonchan Ku, Jin Hyek Oh e Woojin Kim).
[B]TUTTI I PODI MONDIALI DEL COMPOUND[/B]
Conclusa la penultima giornata dei Mondiali di Copenaghen che ha incoronato i campione del mondo del Compound.
E’il padrone di casa Stephan Hansen a vincere il titolo iridato individuale al maschile battendo in finale l’indiano Rajat Chauhan. Terzo gradino del podio per il britannico Adam Ravenscroft.
Tra le donne successo coreano con Yun Hee Kim, medaglia d’argento per la statunitense Crystal Gauvin, il bronzo se lo mette al collo la colombiana Sara Lopez.
L’Iran è il nuovo campione del mondo a squadra maschile dopo il successo all’ultimo atto sul Canada. La Danimarca chiude il podio grazie alla vittoria sull’Italia.
Tra le donne fa festa l’Ucraina capace di prendersi la corona iridata relegando al secondo posto l’Olanda e al terzo la Corea del Sud.
Nel mixed Team fa festa la Corea del Sud. Argento mondiale per la Francia, la Russia è terza al termine delle sfide miste.
