Stefano Carrer, responsabile tecnico del settore giovanile Fitarco, racconta nuove idee e programmi per il 2013 dei giovani arcieri azzurri.
Nuove idee per crescere al meglio i futuri arcieri azzurri, è così che Stefano Carrer progetta il futuro: “Oltre ai raduni centralizzati ora abbiamo iniziato a lavorare sui ritiri decentrati. L’Italia è stata divisa in più zone, cinque allenatori nell’arco di 40 week end annuali collaborano per monitorare al meglio gli atleti, le strutture e i tecnici personali. E’ molto importante non creare dei divari con gli allenatori personali solo con un rapporto costruttivo possono arrivare i risultati.”
E' così che l’Italia dell’arco prova a far crescere ancora di più il proprio movimento giovanile che già attraversa un buon periodo: “Abbiamo atleti interessanti in tutti i settori – spiega Carrer – nel maschile accusiamo qualche difficoltà ma c’è tutto il tempo per migliorare. Per quello che riguarda il femminile molte ragazze delle classi ’97-'98-’99 dovrebbero avere le qualità per qualificarsi alle prossime Olimpiadi Giovanili. La speranza è quella di vedere alcuni di questi giovani emergere ad alti livelli”.
Lo sguardo è già lanciato lontano perché il 2013 sarà anno fondamentale: “Il primo impegno saranno i campionati Europei Indoor in Polonia dove gareggeranno i nostri migliori atleti. Dopo di che andremo in Slovenia e Romania per la Coppa Europa, un bel test per i nostri arcieri in vista di quello che sarà l’evento clou. Ad ottobre infatti voleremo in Cina per la Coppa del Mondo, un impegno che assume ancora più rilevanza perché in quella occasione ci si giocherà la qualificazione alle Olimpiadi Giovanili.”
Impegni importanti per tutti gli azzurrini su cui la Fitarco punta forte come dichiarato più volte dal presidente Mario Scarzella: “La Federazione appoggia in pieno il nostro percorso - aggiunge Carrer -. Abbiamo al nostro fianco uno staff tecnico molto valido, e poi c’è il progetto di costituire una scuola Federale dove i ragazzi possano abbinare studio e attività sportiva.”
Tanto arco quindi nella vita dei giovani Nazionali, ma Stefano Carrer sa di dover crescere questi ragazzi anche al di fuori dei campi di gara: “Il nostro è un grosso lavoro, molto delicato. Vista la fascia di età, vogliamo conciliare gli impegni agonistici con quelli scolastici, dobbiamo vigilare su di loro e sui loro comportamenti. E' importante che questi ragazzi abbiano prima di tutto una crescita come persone e poi come atleti di alto livello.”