L’Olimpiade di Londra è un ricordo amaro per Alberto Simonelli che prova a ripartire con tanti sogni ancora da realizzare.
Alberto “Rolly” Simonelli si racconta sulle pagine del quotidiano l’ Eco di Bergamo. Si parte da Londra e da un 'esperienza che lui stesso definisce: “un disastro”. I giochi chiusi ai quarti di finale per Simonelli sono stati un duro colpo: “Prima c’è stato un pastrocchio coi punteggi, erroneamente attribuiti ad un altro arciere e io che mi dicevo: non sto tirando così male, ma che succede?” Poi la caduta: “Mi sono ritrovato lì, imbottito di antidolorifici, intontito. Devo ringraziare i medici e i fisioterapisti della Nazionale se sono uscito e se ho potuto gareggiare nei quarti di finale. Ero partito in gran forma, è finita malissimo.”
L’Olimpiade è ormai alle spalle: “L’ho capito nella finale dei campionati italiani di Cherasco persa contro Sergio Pagni”. Quella finale è il simbolo del tiro con l’arco per tutti. Sergio Pagni è il miglior compoundista normodotato, Alberto Simonelli lo è nel settore paralimpico. Insieme hanno dato vita ad uno spettacolo straordinario ai 51° campionati Italiani Targa.
Per “Rolly” gareggiare con i normodotati ormai è un abitudine tanto che ammette: “L’obiettivo è andare agli Europei o alla World Cup.” Ma il sogno quando si parla di nazionale normodotati è uno solo: “gareggiare a Rio 2016, la speranza è che il compound posso essere introdotto a Rio ma devono stabilirlo in fretta, altrimenti per me sarebbe troppo tardi”.