L'arciere bellunese oggi vivrà un'emozione unica che pochi altri atleti possono raccontare: sarà il portabandiera dell'Italia alle Paralimpiadi di Londra 2012.
Giovedì iniziano le gare, stasera guiderai la delegazione italiana nella sfilata che inaugura i Giochi: avrai la testa piena di pensieri...
"Essere stato nominato Portabandiera azzurro è un grande onore, l'ho detto e lo ribadisco ogni volta che posso, ma voglio specificare che resto un atleta e per un atleta della mia esperienza è il risultato sportivo l'obiettivo principale di una paralimpiade. Sfilare con la bandiera sarà un'emozione meravigliosa, ma se riuscissi anche ad arrivare fino in fondo nella competizione il gusto sarebbe ancora maggiore..."
Che atmosfera si respira a Londra?
"Devo dire che l'atmosfera olimpica si respira a pieni polmoni sia in città che nel villaggio: gli inglesi sono molto cortesi e stanno dimostrando di saper organizzare una manifestazione tanto importante, anche sul piano logistico, aspetto fondamentale in una Paralimpiade. Certamente è cambiato molto rispetto alle precedenti edizioni che ho vissuto, e devo dire che è cambiato in meglio".
Nemmeno una critica?
"Se proprio devo, potevano essere migliori gli alloggi: sono un po' strettini per chi si deve muovere su una carrozzina".
Ieri per gli azzurri la possibilità di sondare il campo delle finali: il Royal Artillery Barracks
“Rispetto alla gara preolimpica ci sono moltissime differenze, gli allenamenti li abbiamo svolti sul campo dove giovedì si svolgerà la gara di qualifica, ieri abbiamo avuto finalmente la possibilità di andare sulla linea di tiro dove si svolgeranno gli scontri diretti e le finali. Le condizione atmosferiche tra l’uno e l’altro saranno molto diverse: il campo della qualifica è aperto e molto soggetto alle raffiche di vento, mentre quello delle finali adesso ha delle splendide tribune ai lati, è diventato un vero e proprio stadio all’altezza di un’Olimpiade e lì il vento sembra non soffiare. Spero sinceramente di poter restare su questo campo il più a lungo possibile fino ai match che valgono il podio.”
Come sta vivendo l’atmosfera olimpica il gruppo azzurro?
“C’è grande affiatamento, siamo una compagine che conta arcieri esperti e ben 5 esordienti, nonostante questo tutti i ragazzi mi sembrano piuttosto tranquilli. Speriamo che la situazione rimanga tale anche quando dovremo tirare circondati dal pubblico e con tanti occhi puntati addosso. Le condizione atletiche generali sono buone, solamente i ”vecchietti” come Rolly Simonelli e il sottoscritto siamo alle prese con qualche acciacco. Contiamo però che con l’esperienza e l’intervento del nostro staff riusciremo a sopperire ai problemi che portano certi dolorini.”
Come ti trovi a vivere questa esperienza da arciere “chioccia”?
“Ci aiutiamo l’un l’altro e sono contento di poter essere utile quando mi viene chiesto un consiglio. L’esperienza è giusto metterla a disposizione di chi ne ha di meno.”
Ieri dopo aver incontrato il presidente del CIP Pancalli e il segretario De Sanctis anche il presidente Mario Scarzella è andato a far visita agli arcieri azzurri che oggi incontreranno insieme all’intera delegazione italiana il presidente del Coni Petrucci e il segretario Pagnozzi.
“Sappiamo che l’Italia intera ripone grandi aspettative su di noi, il nostro obiettivo è non disattenderle, ci siamo impegnati molto per questo grande appuntamento che per me potrebbe essere l’ultimo. Sarebbe veramente fantastico chiudere con una bella prestazione e spero che anche i miei compagni di squadra riescano a far valere le loro qualità. Preferisco non promettere medaglie perché il livello dei nostri avversari è elevatissimo ma garantiamo il massimo impegno per fare gioire tutti gli arcieri e gli sportivi italiani.”